Con l’Influencer Marketing che, anno dopo anno, conquista il mondo del business, sempre più piattaforme social (Facebook in primis) subiscono le pressioni di utenti e brand affinché siano verificati i “numeri” degli influencer. La richiesta mira a garantire che le interazioni e i profili dei follower siano riconducibili a persone reali, e non derivino da bot acquistati da agenzie di terze parti.
In una recente causa intentata ai danni di un’azienda chiamata Devumi, il Procuratore Generale di New York ha stabilito che la vendita di profili falsi sui social è illegale. Tale condanna potrebbe quasi definirsi storica. Sancisce infatti, per la prima volta, che la compravendita di like e follower non è un fenomeno di lieve entità, bensì si tratta di una reale criticità che coinvolge utenti e aziende.
Il mondo dei venditori di fake follower trema. E a ragion veduta, considerando che tale notizia è arrivata alle sempre vigili orecchie di Facebook. Il colosso di Menlo Park non ha dunque indugiato. In tempo record ha annunciato la volontà di intraprendere azioni legali contro tutte le aziende che forniscono interazioni e profili fake.
Un precedente importante
Da una nota presente nel blog ufficiale, Facebook afferma: Oggi, Facebook e Instagram hanno intentato un’azione legale nel tribunale federale statunitense, contro quattro società e tre persone con sede nella Repubblica Popolare Cinese, per aver promosso la vendita di account, like e profili falsi.
Si tratta di un’impresa senza precedenti. Il fatto che Facebook non si sia limitata a bandire i fornitori dalla sua piattaforma ma sia ricorsa alle vie legali, riflette l’importanza del caso Devumi.
Ora che un tribunale ha ritenuto che tali azioni siano contrarie alla legge, gli avvocati di Facebook hanno finalmente delle chiare basi legali per perseguire le aziende impegnate nel business truffaldino. Business che, a dirla tutta, è sotto la luce del sole. Prova a digitare, ad esempio, “comprare follower” su Google. Sarai sommerso da attività che promettono di dare nuova vita ai tuoi profili sui social: hai solo l’imbarazzo della scelta.

La decisione di Facebook avviene anche in seguito alle azioni intraprese, altrettanto di recente, da Instagram e Twitter per combattere il fenomeno. Twitter, in particolare, sta tentando di ridefinire le sue metriche sulle performance alla luce del sempre maggiore impegno nel rimuovere i profili falsi. Per intenderci: la piattaforma rimuove i fake ad una velocità tale da compromettere il conteggio degli utenti attivi mensilmente. L’impegno di Twitter è senz’altro lodevole ma, da un punto di vista metrico, ciò che si percepisce è una preoccupante flessione nell’utilizzo del social.
L’entrata in guerra di Facebook
L’ingresso sul campo di battaglia di un colosso come Facebook, potrebbe segnare un importante cambiamento nelle sorti della battaglia contro i cosiddetti fake sellers.
Fino ad ora, Facebook ha rilasciato solo un breve annuncio sul suo blog ma le sue implicazioni potrebbero essere enormi. Una nuova sentenza ai danni dei venditori di interazioni e audience fasulli sarebbe infatti decisiva.
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